Anche in Italia, a marzo, si è registrato un crollo delle immatricolazioni dell’85% a quota 28.000 e l’emergenza potrebbe prolungarsi per almeno 4-6 mesi.» Deloitte osserva come «il blocco degli stabilimenti in Cina, principale produttore di batterie al mondo, avrà significative ripercussioni sulla filiera internazionale, con un aumento dell’incertezza sulle tempistiche di trasformazione del settore e sulle stime per il 2020». Inoltre, i veicoli elettrici «scontano prezzi di listino ancora elevati rispetto alla media del mercato», per cui «è probabile che molti potenziali acquirenti rinvieranno la decisione d’acquisto a tempi di maggiore sicurezza economica». Considerando poi che l’elettrico «rappresenta ancora una parte residuale del mercato automotive occidentale, per rivitalizzare il comparto, dopo il crollo dei volumi, imprese e governi non possono che puntare sulle auto più popolari, motorizzate a benzina e diesel». Leggi l'articolo completo su
Leggo.it