Oltre alla Toyota, anche la Honda ha annunciato un prolungamento della sospensione dell’output in due stabilimenti di motociclette in Cina fino all’8 febbraio, per assicurarsi che l’approvvigionamento delle componenti sia in linea con i processi produttivi, ottemperando alle richieste delle autorità locali. Ritardi e disfunzioni riguardano anche la compagnia aerea All Nippon Airways (Ana), decisa a estendere fino a febbraio la sospensione dei voli di collegamento tra l’aeroporto di Narita a Tokyo, e la città cinese di Wuhan, considerata l’epicentro del virus. Prima della diffusione dell’epidemia i viaggiatori cinesi rappresentavano il 30% di tutti i turisti stranieri nell’arcipelago, e sono il gruppo più consistente nel Paese del Sol Levante dal 2015, favoriti dai circa 1.400 voli settimanali tra Cina e Giappone. Leggi l'articolo completo su
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