La Ferrari si è detta disposta ad accogliere una parte della produzione offrendo anche il supporto logistico e di fornitura e si conta di portare il numero settimanale di respiratori realizzati dai soliti 150 a 300. In Gran Bretagna invece, i team con sede sul territorio (Mercedes, Red Bull, McLaren, Renault, Racing Point, Haas, Williams), si sono messi a disposizione del Governo per qualsiasi necessità sanitaria, considerando l'alta capacità progettuale, tecnologica e produttiva. Un aspetto che potrebbe avere un seguito anche terminata l'emergenza Coronavirus, aprendo così un futuro parallelo e importante ai team, quest'ultimo termine riduttivo in quanto stiamo parlando di grandi aziende che nulla hanno da invidiare ai migliori stabilimenti di alta tecnologia.
Basti pensare alla Williams, il cui reparto Advanced Engineering, nel 2017 presentò la Babypod 20, una incubatrice per il trasporto dei neonati in condizioni di salute critiche, con un guscio in fibra di carbonio (come i telai delle monoposto) e capace di resistere a impatti fino a 20G. L'ambiente interno mantiene una temperatura costante e neutralizza la vibrazioni esterne. Il tutto con un peso di soli 7 chili e con un prezzo addirittura inferiore rispetto alle incubatrici tradizionali.
Ci sono inoltre le iniziative immediate, altrettanto utili, come quella della Pirelli che ha donato alla Regione Lombardia, suo territorio d'origine, 65 ventilatori, 5mila tute per utilizzo sanitario e 20mila mascherine. Materiali che arriveranno lunedì 23 marzo all'aeroporto di Malpensa, grazie all'aiuto dei partner cinesi. Ed Exor, la holding che controlla la stessa Ferrari e FCA, è pronta ad acquistare altri 150 respiratori da importare in Italia. Leggi l'articolo completo su
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