LAS VEGAS - L’automobile, ebbene sì l’automobile, che vuole e ottiene ancora una volta un ruolo di primo piano al CES di Las Vegas, l’evento nato dall’elettronica di consumo per trasformarsi negli anni in appuntamento dove la presenza di qualunque cosa abbia almeno un microchip e sia connesso alla rete trova la sua giustificazione. È l’Internet delle Cose bellezza e quelle a quattro ruote sono impegnate nella trasformazione più radicale e profonda dalla loro apparizione sulla faccia della Terra. Per questo le case automobilistiche, per mettere in bella mostra tutte le tecnologie più avanzate, scelgono il CES come vetrina privilegiata dell’innovazione. Una prossimità che a volte diventa fusione, come nel caso di Afeela, il nuovo marchio di mobilità elettrica nato da una joint-venture tra Honda e Sony e che dal 2025 farà debuttare una gamma di automobili delle quali i due giganti giapponesi hanno già dato qualche antipasto nelle scorse edizioni.
La prima sarà una berlina lunga 4,9 metri che promette di condividere il meglio del più grande produttore di motori del mondo e dell’inventore del Walkman, della Playstation e della batteria al litio. L’accumulatore che ha cambiato il mondo debuttò nel 1991 su una macchina fotografica, oggi ci fa già muovere su strada e acqua, domani anche in aria. Non è un caso che il ceo di Stellantis, Carlos Tavares, abbia scelto la città del peccato per presentare l’accordo da 150 milioni di dollari con la Archer Aviation, per produrre in esclusiva gli aerotaxi elettrici Midnight, e Mobilsights, business unit dedicata al DaaS (Data-as-a-Service).
Il primo è sicuramente la BMW i-Vision Dee che anticipa la nuova Serie 3 che vedremo nel 2025 portando al debutto la nuova piattaforma Neue Klasse che avrà batterie a celle cilindriche con una densità di energia cresciuta del 30%, ma costeranno la metà e avranno un impatto ambientale inferiore del 60%. La Dee ha un head-up display a realtà aumentata che occupa l’intero parabrezza e fa diventare il doppio rene frontale due schermi che abbracciano tutto il frontale della vettura, integrando i fari che diventano semplici visualizzazioni. È il simbolo perfetto della natura sempre più “figitale” dell’automobile, dove tutto ciò che è hardware può diventare software. Perfettamente in linea con questo principio è la carrozzeria che può assumere 32 diversi colori grazie ad un particolare materiale elettrostimolabile denominato ePaper e applicato a 240 segmenti controllati individualmente, così che possono essere create anche fantasie vivaci ed originali. Una soluzione già vista sul concept iX Flow che, però, permetteva solo di passare dal bianco al nero.
Novità fondamentale anche per Volkswagen che torna al CES dopo 6 anni per presentare la ID.7, prima berlina 4 porte basata sulla MEB, la piattaforma che è ormai sotto oltre mezzo milione di Volkswagen elettriche. Ha le dimensioni di una Passat e promette di diventare realtà entro la fine dell’anno e di avere un’autonomia di 700 km, grazie anche alla sua raffinata aerodinamica. L’interfaccia uomo-macchina è totalmente digitale e il sistema di climatizzazione si attiva quando chi è in possesso della chiave si sta avvicinando alla vettura. Anche qui la carrozzeria ha qualcosa di speciale perché la verniciatura è a 40 strati, conduce elettricità ed è differenziata per 22 zone, controllabili separatamente e che diventano luminescenti se si applica una carica. La versione definitiva sarà prodotta ad Emden, ma anche in Cina dove anzi la ID.7 sarà lanciata inizialmente per cavalcare il Dragone. Una scommessa forse più difficile e complicata di quelle che si possono fare a Las Vegas, ma necessaria per esistere e vincere. Leggi l'articolo completo su
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