Caro benzina, un italiano su due utilizza meno l'auto. Governo valuta ulteriore taglio accise, intanto il prezzo vola a un soffio dal record

Un distributore di benzina

Come accade puntualmente ogni anno all’alba della stagione estiva, gli automobilisti italiani si trovano ad affrontare il problema del caro carburanti. Un problema ingigantito, quest’anno, dal complicato contesto internazionale che ha già generato rincari da qualche mese, imponendo al Governo il taglio delle accise che, almeno inizialmente, è stato efficace nel contenere il rialzo dei prezzi. Un’azione calmierante che però si è esaurita settimana dopo settimana, in parallelo all’avvicinarsi dell’estate. Il prezzo del carburante, infatti, continua a salire e il Governo valuta nuovi interventi. Gli automobilisti, nel frattempo, corrono ai ripari; secondo l’indagine commissionata da Facile.it a mUp Research, negli ultimi tre mesi quasi 1 italiano su 2 (46%) ha ridotto l’uso dell’auto, specialmente nel tempo libero, pur di risparmiare.

Le strategie adottate - si legge nell’indagine condotta su un campione rappresentativo della popolazione nazionale - sono diverse; il 47% dei rispondenti, pari a circa 20 milioni di individui, ha dichiarato di prestare maggiore attenzione nella scelta della pompa di benzina, mentre quasi 1 automobilista su 3 ha modificato il proprio stile di guida adottandone uno idoneo a ridurre i consumi. Intanto, il prezzo del carburante è tornato a salire: secondo i dati ufficiali aggiornati al 31 maggio, nella modalità self il costo medio della benzina è arrivato a 1,914 euro al litro, mentre per il diesel a 1,831 euro al litro; tra le cause dei recenti rincari vi sono le quotazioni del greggio, in continua salita, e l’embargo al petrolio russo deciso dell’UE.

Benzina in volo intanto: senza il taglio di accise ed Iva (25 centesimi che diventano 30,5 calcolando anche l'Iva) i prezzi della benzina sarebbero oggi a livelli record toccati a metà marzo 2022 (2,184 euro al litro la media settimanale rilevata il 14 marzo, anche se in realtà i prezzi in modalità self in molti distributori italiani avevano raggiunto 2,3 euro al litro).

E ad un soffio dal record storico degli anni dell'Austerity (2,31 euro a valori correnti nel 1976). Insomma grazie agli interventi del Governo non è un nuovo record ma è certamente ancora "stangata" per famiglie e imprese di trasporto (e quindi un peso che si scarica sui prezzi al dettaglio): oggi solo per i costi di rifornimento una famiglia spende in media 460 euro in più rispetto al 2021.

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