Una risposta che fa capire come le cose siano cambiate rispetto ai mesi scorsi. Le voci di presunti negoziati tra le due case automobilistiche sono iniziate a circolare a dicembre ma non sono mai state ufficialmente confermate. In quell'occasione lo stesso Sixt aveva detto chiaramente che si sarebbe opposto a qualunque progetto di fondere DriveNow con Car2Go. Ora le sue parole vengono lette come un'apertura e una conferma al fatto che qualcosa si stia concretizzando. Sixt, parlando oggi agli analisti, ha anche sottolineato che «il business sta andando molto bene, nonostante le continue speculazioni» e ha definito DriveNow (di cui Sixt è partner al 50% con Bmw) «un gioiello nel nostro portafoglio». Il 50% di DriveNow in mano a Sixt, ha detto in passato Sixt, è stato valutato circa 480 milioni di euro. L'operazione tra i due operatori di car sharing avrebbe come obiettivo quello di contrastare la concorrenza delle società di trasporto a chiamata come Uber e Lyft.
n quest'ottica, Bmw e Daimler stanno già lavorando allo sviluppo di auto senza pilota, che potrebbero permettere loro di contrastare il mercato dei taxi e dei servizi a chiamata. DriveNow, che nell'autunno scorso è sbarcato anche in Italia, a Milano, si è ampliato negli ultimi mesi passando - ha spiegato Sixt - dagli 815 mila clienti della fine del 2016 a 950 mila alla fine di luglio. Car2Go, in Italia dal 2013, conta oggi 2,7 milioni di iscritti in tutto il mondo, con una flotta di 13.900 veicoli in 8 paesi e 26 città. Leggi l'articolo completo su
Leggo.it