MILANO - «Dobbiamo accompagnare nella sua transizione l’intero ecosistema» dell’ auto perchè «con il passaggio del valore aggiunto dalla motorizzazione alle batterie e ai chip, gli impatti distributivi sull’intero ecosistema saranno enormi». Lo ha sottolineato il Commissario per il Mercato Interno Thierry Breton a Ispra per l’inaugurazione del nuovo laboratorio per il controllo delle emissioni dei veicoli. «Il passaggio alle auto elettriche potrebbe significare centinaia di migliaia di posti di lavoro distrutti lungo la filiera (circa 600.000 per l’Ue nel suo insieme)» aggiunge sottolineando che il secondo motivo del suo viaggio in Italia è incontrare l’ecosistema automobilistico, fatto di «165.000 persone direttamente impiegate nell’industria automobilistica, sparse su 2200 aziende. Fiat, certo, ma anche Brembo, Marelli, Pirelli, Sogefi, Teksid e tanti altri».
«Entro il 2030, circa il 35-40% del costo di un’ auto sarà associato ai suoi componenti elettronici.
«Stiamo lavorando per finalizzare una proposta valida e tecnicamente fattibile, prevista entro luglio di quest’anno. Ridurremo i limiti di emissione in linea con gli ultimi sviluppi tecnologici. Cattureremo meglio le condizioni reali delle emissioni di guida e faremo pieno uso delle tecnologie digitali. E, ultimo ma non meno importante, presteremo particolare attenzione alla durabilità delle nostre esigenze. Perché vogliamo assicurarci che anche dopo 10 o 15 anni, i nostri standard di inquinamento rimangano ambiziosi come il primo giorno» aggiunge. «Tutto questo per garantire che la nostra transizione verde e digitale non sia una transizione di pochi, ma di molti; non solo di grandi gruppi, ma di intere filiere». L’Unione europea «ha tutta l’ambizione e tutta l’innovatività necessarie per costruire la sua resilienza a lungo termine».
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