Il ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, parla di «un bonus malus sulle auto che permette di pagare meno tasse e avere meno aggravi in base a quanto fa di emissioni la macchina. Le auto elettriche costeranno di meno e finalmente le portiamo sul mercato, dove finora hanno avuto una quota irrisoria. Ci saranno fino a 6 mila euro di incentivi per l’acquisto di un’auto elettrica». L’alzata di scudi è generale e trasversale. Unisce imprese e sindacati. «Finirà che gli operatori del settore auto e i lavoratori dovranno scendere in piazza insieme. Il governo è di nuovo riuscito a unire imprese e lavoratori nella protesta», sottolinea il presidente di Federmeccanica Alberto Dal Poz. Parla di «misura miope che non aiuta a rinnovare il parco auto» l’Unrae, l’associazione delle case estere in Italia, mentre per Federauto il provvedimento «disincentiva le vendite con gravi conseguenze occupazionali». Concordano tutti i sindacati.
«Dal Governo l’ennesimo schiaffo all’industria nazionale e all’ambiente. Queste norme schizofreniche sono un danno per il Paese e i lavoratori», afferma Marco Bentivogli, segretario generale della Fim Cisl. «Gli investimenti già programmati verranno messi in discussione, e le ripercussioni saranno pesantissime per l’occupazione», sottolinea Ferdinando Uliano, segretario nazionale della Fim. Per il numero uno della Uilm, Rocco Palombella, «colpire il comparto dell’auto significa mettere a repentaglio decine di migliaia di posti di lavoro». È una «misura estemporanea» anche per Michele De Palma, segretario nazionale Fiom e responsabile automotive, che chiede al governo di «non investire per pochi, ma per le auto di massa ecologiche e nel car sharing ibrido ed elettrico». Leggi l'articolo completo su
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