Il pilota londinese, che aveva ottenuto la superpole anche nell’ultima gara della stagione 5, ha bissato la partenza al palo ottenuta dalla BMW nella città saudita nella scorsa stagione, ma non è andato oltre l’8° posto in gara dopo essere stato in testa per la prima mezz’ora. Ottimo invece l’esordio delle altre due “novelline” tedesche. La Porsche si presenta alla sua prima in Formula E con un secondo posto, frutto anche della bravura della grinta di André Lotterer partito 7° in griglia, ma capace di risalire lo schieramento grazie ad una strategia perfetta e ad uno monoposto già velocissima. Non è riuscito a sfruttarla altrettanto bene Neel Jani, il vincitore della 24 Ore di Le Mans 2016, che è arrivato solo 15°. Avvio altrettanto scoppiettante per la Mercedes che, sotto gli occhi di Toto Wolff, team principal in Formula 1, ha piazzato Stoffel Vandoorne al 3° posto e il campione in carica della Formula 2, Nyck De Vries al 6° posto. I due si erano conquistati il 2° e 3° posto sullo schieramento di partenza, davanti ad un’altra monoposto motorizzata Mercedes, la Venturi di Edoardo Mortara arrivato poi 7°. De Vries è stato di gran lunga il miglior “rookie” e ha mostrato tutto il suo talento facendo molto meglio di molti altri debuttanti in Formula E come il già citato Jani, ma anche James Calado (vincitore a Le Mans lo scorso anno su Ferrari nella categoria GTE) e Brendon Hartley (due volte iridato nel WEC e vincitore a Le Mans del 2017), tutti arrivati nelle ultime posizioni.
Audi può invece ammirare il successo del suo powertrain su un’altra macchina e il miglior tempo sul giro in gara ottenuto da Daniel Abt (1’13”742), ma il pilota tedesco è uscito nel finale per un incidente che ha provocato l’ingresso in pista della safety car mentre il campione della stagione 3, Lucas di Grassi è finito solo 13°.
È rimasto a secco anche per Jean-Éric Vergne (vincitore degli ultimi 2 campionati) che è stato tradito anzitempo dalla sua DS Techeetah, e stessa sorte è toccata a Sebastien Buemi (vincitore della stagione 2) su una Nissan che è invece arrivata al 4° posto con Rowland. Il vincitore dell’E-Prix di Roma, il neozelandese Mitch Evans, ha portato la sua Jaguar al 10° posto. Ma per la rivincita c’è il secondo round che oggi assegnerà altri punti e, soprattutto, farà capire se i rapporti di forza mostrati ieri in pista sono reali oppure ci si prepara ad un’altra stagione dove le prime 8 gare videro 8 partenti al palo e altrettanti vincitori diversi.
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