Tutto ebbe origine il 18 gennaio del 1919, quando Walter Owen Bentley fondò la Bentley Motor Ltd. Dieci mesi dopo, da un’officina aperta a Londra, uscì il prototipo della 3 Litre, prima Bentley della storia, che montava un motore 4 cilindri di 3000 cc. Ben presto (1920) si decise di avviare la produzione a Cricklewood, sobborgo di Londra, dove sono nate le prime Bentley del 900. Da lì la produzione sarebbe stata poi trasferita a Crewe, 300 km più a Sud dell’isola, dove tuttora vengono assemblate le auto care alla Regina Elisabetta.
Ma la vita dell’azienda non è stata priva di problemi. Dopo la Grande Crisi del ‘29 la Bentley si ritrovò in pessime acque, con perdite di centinaia di migliaia di sterline, e per questo venne ceduta ai “rivali” della Rolls Royce.
La difficile convivenza ebbe fine quando anche la Rolls venne a trovarsi in difficoltà e fu ceduta – era il 1998 - ai tedeschi di BMW. In braccia tedesche finì anche la Bentley, ma dal 2003 è parte integrante della galassia Volkswagen: una svolta radicale che ha consentito di finanziare nuovi progetti e di sfruttare le sinergie di gruppo. Ed è in questo scenario che sono nati modelli di grande prestigio, come le Flyng Spur e Mulsanne, la Bentayga, primo Suv extra lusso della storia, o le Continental GT Coupé e Convertible. Auto alle quali si aggiungeranno, tra la fine del 2019 e il 2021, altre new entry, mentre è già stato deciso che entro il 2025 ci sarà una versione ibrida o elettrica per ogni modello.
I mercati trainanti per Bentley sono Usa e Cina, seguiti da UK, Germania e Giappone. Simbolica la presenza in Italia, con 20 unità consegnate nel 2016 e 34 nel 2017, ma il trend è in crescita (nel 2018 s’è sfiorata quota 50) e perciò l’importatore Fassina ha deciso di aprire due nuovi showroom a Padova e a Firenze. Leggi l'articolo completo su
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