Produzione auto Italia, inizio anno positivo: +2,3% a gennaio. Anfia, rincari di molte materie prime minacciano ripartenza

La fabbrica Fiat di Pomigliano

TORINO - A gennaio, secondo i dati Istat, la produzione dell'industria automotive italiana nel suo insieme registra un aumento tendenziale del 2,3% mentre nell'intero 2020 la variazione tendenziale è stata -21%.Secondo i dati preliminari dell'Anfia, a gennaio la produzione domestica di auto continua il suo recupero, con un incremento tendenziale - per il settimo mese consecutivo - del 26%. "Dopo un quarto trimestre 2020 in recupero - commenta Gianmarco Giorda, direttore dell'Anfia - l'apertura del 2021 conferma un trend positivo per la produzione dell'industria automotive, anche grazie alla netta crescita degli ordinativi a dicembre (+23,6%), particolarmente marcata per il mercato interno (+36,5%). Un contributo deriva dalle misure di sostegno alla domanda in vigore da inizio anno, specialmente in riferimento alle auto, dove l'Italia registra un rialzo a doppia cifra dei volumi produttivi, sebbene il mercato non riesca ancora a esprimere un pieno recupero (-13,1% le vendite nel primo bimestre).

L'indice della fabbricazione di parti e accessori per autoveicoli e loro motori, sempre in rialzo negli ultimi tre mesi, inverte la tendenza a gennaio (-2,3%)". Tra i fattori che costituiscono una minaccia alla ripartenza produttiva della filiera automotive, a livello italiano ed europeo, l'Anfia segnala "la crisi di approvvigionamento e i rincari di molte materie prime, in particolare acciaio, materie prime plastiche e semiconduttori, con la carenza di questi ultimi già responsabile di fermi produttivi anche in Italia. "Si tratta - spiega Gioda - di difficoltà che, a livello nazionale, rischiano di vanificare gli interventi che il Governo ha messo in campo a supporto di uno dei settori trainanti dell'economia nazionale e di portare con sé impatti occupazionali negativi destinati a sommarsi a quelli legati all'emergenza Covid - a gennaio 2021 la cig del settore automotive è aumentata esponenzialmente rispetto a gennaio 2020, mese ancora non toccato dalla pandemia". 

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