La ricerca della DAT-Italia ha preso in considerazione i pezzi di ricambio di carrozzeria più soggetti a riparazione o sostituzione in caso di incidenti per i veicoli più venduti nel 2017. Considerando gli ultimi 3 anni, la situazione è ben diversa: quelli che finora non hanno ancora incrementato i prezzi dei ricambi rispetto al 2017 (Renault Clio; Toyota Yaris, Peugeot 208) hanno aumentato i prezzi nei due anni precedenti (2016 e 2017) dal 3-5% fino al 25%. Più lineari invece gli aumenti per i brand di FCA, cresciuti di circa il 3% annuo. Con i prezzi dei ricambi che continuano a salire - sottolinea DAT-Italia - riparare l’ auto costa sempre di più. Ciò vale sia per le assicurazioni che pagano 4 miliardi di euro per danni alle cose dei circa 2 milioni di sinistri ogni anno, sia per gli utenti finali che vorrebbero poter permettersi una riparazione adeguata per la propria auto. In entrambi i casi è sempre quest’ultimo a pagarne le conseguenze.
Non solo: così si alimenta il mercato nero dei pezzi rubati, delle parti non originali e spesso non omologate importate dalla Cina. «Considerando che la frequenza ed il numero di sinistri sono rimasti abbastanza stabili negli ultimi anni - ha commentato Antonio Coppola, direttore generale DAT-Italia - l’aumento dei prezzi dei ricambi si giustifica solo con una maggior tendenza degli autoriparatori a sostituire i ricambi danneggiati piuttosto che ripararli. È chiaro che di questo passo c’è il rischio di invertire la tendenza oppure di favorire il mercato dei ricambi non originali. Leggi l'articolo completo su
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