“Siamo un settore che conta nell'economia del Paese, sia in termini di attivazione della domanda, visto che 1 euro di valore aggiunto creato dalle imprese automotive nella fase industriale genera 2,2 euro addizionali di valore aggiunto nell'economia, sia di attivazione dell'occupazione, 10 occupati nelle imprese automotive della fase industriale sostengono 20 occupati addizionali nell'economia”, ha detto Scudieri.
Proprio perchè il comparto si trova di fronte innumerevoli sfide, tecnologiche e regolamentari, e in questa fase di profondo cambiamento - in primis quelle legate all'evoluzione del veicolo connesso e autonomo, all'elettrificazione del veicolo e all'alleggerimento dei pesi in vista di target europei sulle emissioni di CO2 sempre più ambiziosi - oltre a una reazione delle stesse aziende, ha sottolineato Scudieri, serve “una politica industriale seria, a supporto dei livelli occupazionali che la riconversione rischia di colpire: è un dato di fatto che la filiera produttiva del veicolo elettrico necessita di meno manodopera e di un minor numero di componenti per veicolo”. Leggi l'articolo completo su
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