Arrivabene: «La Ferrari prende piloti, non maggiordomi». Vettel: «L'incidente? Non mi ha lasciato spazio»

Maurizio Arrivabene, team principal della Ferrari
MONZA - Vettel si difende. L’incidente di ieri è il quinto della stagione, in 14 gare disputate, con ragione o con torto. Questa volta il tedesco è convinto di non avere sbagliato quando si è urtato con Hamilton: «Ho provato a superare Kimi alla prima curva - ha detto, tutto in italiano -, ma non è stato possibile. Nella quarta ho tentato a sinistra, ma il mio compagno ha allungato la staccata e non potevo passare. Sono rimasto lì per attaccare in quella successiva, ma Lewis ha visto la porta aperta e si è infilato. Non potevo spostarmi, ci siamo toccati e quindi mi sono girato. Ho pensato “grande merda”, anche perché la macchina si è danneggiata e ne ho pagate le conseguenze per tutto il Gran Premio».


Dopo, l’inseguimento e la rimonta sino al quarto posto, che era il massimo traguardo raggiungibile: «Dopo essermi fermato ai box per cambiare il musetto e montare le gomme morbide, ho tirato al massimo per la squadra e specialmente per i tifosi. Tutto sommato il risultato è buono, visto come sono andate le cose. La verità è che Lewis non mi ha lasciato spazio e io non avevo alternative. Lui l’ha passata liscia, io ho avuto sfortuna perché ho avuto un danno e mi sono girato. Poteva finire peggio, anche fare zero punti. Ma ce ne sono ancora tanti a disposizione anche se certamente 30 è un bel distacco. Tuttavia c’è margine di recupero, non è un dramma. Questo non rende la nostra vita più facile, ma in passato altre rimonte del genere sono state fatte».


Centesimo podio di Raikkonen, ma ancora una volta il finlandese non è contento: «L’assetto della macchina era a posto, ma purtroppo le gomme, soprattutto la posteriore sinistra, si è deteriorata. Sono stato molto dietro a Bottas. Ho provato a sorpassarlo, ma era impossibile. Peccato perché la mia Ferrari andava bene ed era veloce ma non è stato sufficiente. Ho tentato di resistere a Hamilton, poi quando è andato in testa ho pensato a portare a casa il secondo posto e non era facile. Non è il risultato che volevo. Mi dispiace molto che sia andata così, è dura da accettare perché eravamo davanti ai nostri tifosi». Sulla vicenda dell’ostruzionismo comandato di Bottas, Arrivabene non ha voluto criticare le decisioni della Mercedes. Ha soltanto aggiunto: «Noi non abbiamo dato ordini di squadra per la partenza. Era troppo rischioso. Comunque noi assumiamo piloti, non dei maggiordomi. Mancano ancora sette gare, possiamo giocarcela, non molliamo». Leggi l'articolo completo su
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