La sfida del Dottore. Marquez è avvisato; Valentino è carico e spinto dalle stesse motivazioni stellari che gli hanno consentito di vincere a quattordici anni e sessantasette giorni dal suo primo trionfo nella top-class. Un record assoluto, difficilmente eguagliabile ed un rinvigorente balsamo per anima e corpo dopo tante rincorse infruttifere. Ma se l’agonismo è quello dei tempi d’oro, in questo eterno lasso di tempo trascorso al vertice, alcuni tratti caratteriali di Rossi si sono decisamente addolciti. Tanto che il martedì dopo Misano, Valentino ha invitato Marquez (ed un’altra decina abbondante di piloti del Mondiale) a sfidarsi nel suo Motor Ranch di Tavullia.
Cosa che mai sarebbe potuta accadere con Casey, Biaggi o Gibernau: «Sono cambiato io e sono cambiati un pò i miei avversari – ammette il Dottore – adesso tra noi c’è un grande rispetto fuori dalla pista. Mi trovo bene, mi fa piacere vedere tanti piloti assieme e poi sono orgoglioso del mio ranch». Che tra parentesi è davvero un bel posto; con curve da brivido tra ulivi e vitigni di Sangiovese. «La sfida è finita uno ad uno. Io ho vinto la gara e Marc ha fatto il giro veloce, però Marquez è stato davvero velocissimo, più di me, alla prima volta su quella pista».
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