Ci fu un giorno in cui il compianto presidente della Ferrari Sergio Marchionne, rivolgendosi a Chase Carey di Liberty Media, proprietaria americana della F1, con disprezzo disse che non voleva un Mondiale stile Nascar, la serie statunitense che gode di grande popolarità in America. Marchionne si riferiva all'aspetto tecnico, in cui le vetture Nascar sono tutte molto simili. Non è accaduto, e non accadrà, ma in una cosa la F1 si sta avvicinando allo stile Nascar: il calendario. La serie americana conta più di trenta eventi (ma tutti raccolti in USA), Liberty Media sta pensando di allargare a 24 i Gran Premi per la stagione 2022. Tantissimi. Nel 2021 ci sarà un antipasto di questo con 21 gare. "Spero in un calendario da 24 gare nei prossimi anni", ha affermato Carey in una teleconferenza con gli investitori. "Probabilmente ci sarà un'alternanza fra alcuni circuiti, per fare spazio a qualche nuovo partner. Ma i nostri accordi a lungo termine rimarranno la priorità". È un'idea che pubblico e addetti ai lavori hanno spesso avvallato: avere una base fissa di GP, e creare maggiore varietà attraverso una rotazione degli altri eventi. In questo modo, magari, sarebbe più facile rivedere piste come il Mugello, Imola, il Nurburgring, Portimao o Istanbul, inserite in questa stagione per ovviare alle problematiche dell'emergenza COVID-19, con alto gradimento di piloti e spettatori.
Un Mondiale così ipertrofico fa aumentare i guadagni di Liberty Media, ma pone sfide molto serie per le scuderie. Già per il 2021 la stessa corazzata Mercedes ha in programma di riassettarsi, anche perché ci saranno due triplette ravvicinate: Spa-Zandvoort-Monza e poi Sochi-Singapore-Suzuka. "Per tutte le persone in questo universo viaggiante lo sforzo diventa sempre più pesante. Si sta a lungo lontani dalle famiglie. Avremo due triplette e varie doppiette, non c'è una soluzione facile", ha commentato di recente il team principal Toto Wolff. Si pensa ad esempio ai meccanici, figure che non volano in prima classe e sono sottoposte a turni di lavoro faticosi. "Potremmo non avere sempre lo stesso staff a tutti i 23 Gran Premi. Ci sarà un gruppo centrale a cui purtroppo toccherà non mancare mai, ma dovremo riorganizzarci per dar modo a tutti di ricaricarsi. Sarà dura, fisicamente e mentalmente". Anche Franz Tost, responsabile dell'AlphaTauri, prevede una rotazione del personale: "23 gare con un singolo gruppo di ingegneri sono impossibili. Dovremo allargarci per dividere i compiti". E Mattia Binotto, team principal Ferrari, anche nel 2021 pensa di restare a Maranello in alcuni weekend, come appena avvenuto in Turchia e come sarà in Bahrain: "Devo bilanciare i compiti in sede e in pista".
Persino gli appassionati non sono convinti di un menù così ricco: basta fare un giro in rete per individuare le perplessità, motivate razionalmente.
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