Il numero uno dell’azienda francese è il candidato naturale per il ruolo di vice presidente di Nissan, mentre il mandato di presidente sarà deciso in base ai voti della nuova commissione istituita nei mesi scorsi per il miglioramento della governance, dopo l’arresto di Ghosn in novembre. Il nuovo board, si legge nel documento finale, sarà ‘il nuovo voltò dell’ alleanza, volto a impedire che ci sia un accentramento eccessivo dei poteri su una sola persona, e i suoi membri si incontreranno almeno una volta al mese, nella capitale francese o a Tokyo. La Renault, nella quale Parigi ha una partecipazione del 15%, controlla il 43,4% di Nissan, mentre quest’ultima possiede appena il 15% dell’azienda d’Oltralpe, ma senza diritti di voto; una condizione considerata sfavorevole dalla Nissan che genera gran parte dei ricavi dei gruppo. Ghosn - che rimane un membro del Cda di Nissan - avrebbe voluto partecipare alla riunione di Yokohama - ma non ha avuto il benestare della corte.
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