Un’alleanza che per ora non prevede acquisti di azioni: «stiamo costruendo un’alleanza con Ford che rafforzerà la posizione della Ford in Europa attraverso la condivisione di piattaforme produttive», ha spiegato. Per contro anche VW, travolta in Usa nel 2015 dallo scandalo Dieselgate, potenzierà la sua presenza negli Stati Uniti: «potremmo usare le capacità produttive della Ford in Usa per costruire le nostre auto». Non solo. La Volkswagen, che ha già un impianto a Chattanooga, Tennessee, sta considerando di realizzare una seconda fabbrica, forse sempre nello stesso Stato, ma potrebbero esserci altre opzioni. L’annuncio degli investimenti e dei dettagli è stato rimandato a gennaio o febbraio.
Anche Bmw, rappresentata dal direttore finanziario, ha annunciato che investirà altri 600 milioni di dollari entro il 2021, dopo i 9,3 miliardi di dollari già spesi negli Usa, e che aggiungerà mille dipendenti ai 10 mila operanti nel suo impianto di Spartanburg, in South Carolina. Bmw studia la possibilità di realizzare una fabbrica negli Usa ma ha precisato che finora non è stata presa alcuna decisione. «Un incontro costruttivo», ha commentato in una nota il gruppo bavarese, che ha voluto sottolineare però come solo la Commissione europea possa condurre negoziati commerciali in nome dei Paesi membri della Ue e delle sue imprese. «L’America per noi è il mercato più importante» ha detto dal canto suo il Ceo di Daimler Dieter Zetsche al quotidiano finanziario tedesco Handelsblatt dopo l’incontro con Trump, «e noi vogliamo ampliare gli affari in Usa».
La Casa Bianca si è limitata a far sapere che Trump «ha condiviso il suo desiderio di vedere tutti i produttori automobilistici di produrre negli Stati Uniti e di creare un ambiente più favorevole alle imprese». I dirigenti della tre società tedesche hanno quindi incontrato i consiglieri economici del presidente. Tra questi il segretario al commercio Wilbur Ross, che ha sollecitato un aumento della loro produzione in Usa. Per gli Stati Uniti si tratta di ridurre il loro deficit commerciale nel settore, pari a circa 30 miliardi di dollari, poco meno della metà dell’intero deficit commerciale con Berlino. Leggi l'articolo completo su
Leggo.it