Uno di questi progetti coinvolge Michael Orts, ex pilota Gran Turismo, e Benjamin Durand, in precedenza direttore generale del programma SMP Racing nel WEC. Entrambi sono francesi e lo scorso anno a Singapore, in occasione del Gran Premio, ebbero un incontro con Liberty Media. "Avremo le risorse per essere all'altezza, senza essere ridicoli", disse Durand in quella occasione. Successivamente è stato ingaggiato Tim Milne, capo aerodinamico inglese con una passato in Manor, Renault, Honda, Super Aguri, Toyota e Caterham. Il personale già messo insieme, per adesso, opera in una sede provvisoria nel Regno Unito, situata vicino al circuito di Silverstone.
"Ovviamente abbiamo bisogno di partire da dove si concentra questo settore, e da dove possiamo assumere", ha spiegato Durand, "ma ci svilupperemo in Asia. È lì che vogliamo essere nel lungo periodo". In una F1 che guarda con crescente interesse a quella zona del mondo (basti pensare all'inserimento della gara in Vietnam, o al sogno di Liberty Media di un secondo round in Cina), potrebbe essere una mossa interessante. La squadra ha anche un nome, Team Panthera Asia. Dopo Singapore, del team Panthera si è saputo poco o nulla, ma Durand nei giorni scorsi ha rotto il silenzio: "Non siamo spariti, siamo ancora vivi. Stavamo già puntando al 2022 prima della crisi, Abbiamo un gruppo di persone al lavoro sulla macchina, per alcuni studi aerodinamici, e continuiamo a lavorare con gli investitori. Prima di dire altro, aspettiamo di capire cosa succederà in Formula 1. A inizio anno avevamo imbastito una base di accordo con uno degli attuali motoristi".
Vedremo cosa accadrà nei prossimi mesi, ma Panthera non è l'unica realtà che vorrebbe entrare in F1. L'italo svizzero Salvatore Gandolfo si è legato da qualche tempo alla squadra iberica di Adrian Campos (ex pilota di F1) che milita in Formula 2 e Formula 3. Gandolfo ha creato la Monaco Increase Management e supporta piloti come Pascal Wehrlein e Alex Palou (giovane spagnolo) non nascondendo le proprie intenzioni di entrare in F1 legandosi proprio a Campos, che già nel 2010 venne selezionato per partecipare al Mondiale F1. Ma a pochi mesi dall'avvio della stagione, fece dietrofront cedendo il tutto al connazionale José Carabante, uomo d'affari che chiamò il team HRT. Una avventura conclusasi dopo appen 18 mesi con la vendita al gruppo Thesan Capital di Madrid, ma dopo altri 18 mesi, HRT chiuse i battenti. Leggi l'articolo completo su
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