«Che Toyota abbia cominciato a correre oltre 60 anni fa non è un dettaglio» disse nel 2015 presentando il programma del Gazoo Racing. «Invece io credo che questi inizi rappresentino la mentalità che sta ancora alla base della nostra odierna attività nel motorsport. Noi pensiamo – aggiunse Toyoda – che le corse servano ad instillare divertimento e gioia nei clienti, negli appassionati e presso il pubblico. Nello sforzo di migliorare le abilità di chi partecipa e di perfezionare le nostre vetture c’è il desiderio di costruire e fornire automobili sempre migliori. La partecipazione di Toyota nel motorismo sportivo ha le radici in quel desiderio ed è il punto nodale del coinvolgimento futuro di Toyota».
Nessuno dunque si meravigli se il centro di ricerca e sviluppo principale sia a due passi dal reparto corse e dal circuito del Fuji – anch’esso di proprietà della Toyota dal 2000 – che le Tre Ellissi siano sempre più coinvolte nelle gare e che dal 2015 tutte le attività del Gruppo siano state raccolte sotto l’ombrello del Gazoo Racing, o che siano sempre più numerosi i modelli sportivi in listino. È questa la Toyota immaginata da un Toyoda, quella che farà rinascere la Supra, presentata in forma di concept all’ultimo Salone di Ginevra con assetto e livrea pronto corsa, ma soprattutto un’auto che, prima di raggiungere le strade, darà prova di sè stessa sui circuiti seguendo quel percorso ideale che il grande capo vuole per tutte le “sue” creature.
In molti sono pronti a scommettere che l’appuntamento è per il secondo fine settimana di maggio, di nuovo alla 24 Ore del Nürburgring che è stata e sarà sempre di più il fonte battesimale delle sportive di casa, con il marchio GRMN (Gazoo Racing Master of Nurburgring) che ha già debuttato sulla Yaris. E chissà che, per l’occasione, non rifaccia la sua comparsa il famigerato Morizo Kinoshita…
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