Con una inedita e moderna modalità di gestione, fece crescere rapidamente il Jolly Club stringendo accordi con Lancia e Alfa Romeo per affiancare alle attività ufficiali un vero plotone di piloti privati e di nuovi talenti. Così, a partire dai debutti agonistici delle Lancia Flavia e Fulvia e delle Alfa Giulia, le iniziative del Jolly Club nel rally e nel campionato turismo permisero a molti 'debuttanti' di mettersi in luce e diventare rapidamente professionisti. La scuderia dava un importante sostegno ai privati, con importanti sconti per auto, gomme e ricambi, con premi in denaro e soprattutto con un inedito supporto nelle gare (il Jolly fu il primo a realizzare furgoni specifici per l'assistenza, con attrezzature e generatori a bordo).
Ma da quegli anni in poi, forte dell'importanza che il Jolly Club aveva raggiunto anche nel panorama internazionale, Angiolini affidò auto 'ufficiali' a piloti anche stranieri come Carlos Sainz, Miki Biasion, Didier Auriol, Franco Cunico, Alex Fiorio e Dario Cerrato. Angiolini ebbe anche la felice intuizione di avvicinare il mondo dei grandi marchi alle competizioni, con storici accordi di sponsorizzazione come quelli di Totip, Fina, Martini & Rossi e Repsol. Abbandonata le originali colorazioni delle auto del Jolly - auto rossa, cofano bianco con fascia tricolore longitudinale - con quelle livree 'promozionali' hanno tagliato vittoriosamente centinaia di traguardi modelli iconici come le Lancia 037, Delta S4, Delta HF Integrale, ma anche Fiat, Alfa e Ford. Leggi l'articolo completo su
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