La IEA fa anche notare che in Cina circolano 200milioni di mezzi elettrici a due ruote, fra 2 e 4 milioni di EV a bassa velocità e più di 300mila autobus elettrici, che non vengono però computati in queste statistiche. In Usa 159.139 consegne (+37%) hanno permesso di raggiungere una quota dell’1,13% (nelle passenger car), mentre in Europa è confermata l’importanza della Norvegia (gli EV sono al 29% del mercato totale), seguita da Olanda (6,4%) e Svezia (3,4%). Significativa nello studio dell’IEA anche l’analisi dei costi delle batterie e delle previsioni sulla loro futura maggiore economicità. Basandosi su un rapporto del Department of Energy (DOE) degli Stati Uniti, l’Agenzia indica nel 13% la riduzione dei costi di produzione per i fabbricanti in grado di superare la quota di 200mila batterie/anno, con la possibilità di scendere sotto i 200 dollari/kWh.
Analogamente, il passaggio a batterie di maggiore potenza - da 60 a 100 kWh - potrà permettere all’industria di ridurre di un altro 17% questi costi, nell’ottica di raggiungere quell’obiettivo di 100 dollari/kWh per sarà il punto di partenza per rendere competitive le auto elettriche rispetto a quelle con motore termico. Lo studio realizzato dalla divisione Energy Technology Policy del Directorate of Sustainability, Technology and Outlooks (STO) della International Energy Agency (IEA) con il coordinamento di Kamel Ben Naceur, Jean-Franois Gagné e Pierpaolo Cazzola traccia anche una previsione di quello che potrebbe essere lo scenario elettrico nei prossimi anni: dagli attuali 2 milioni - a seconda delle condizioni generali e locali e in base alla diminuzione dei costi - si potrebbe arrivare ad un circolante "elettrico" tra 9 e 20 milioni di unità nel 2020 e fra 40 e 70 milioni nel 2025. Leggi l'articolo completo su
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