Fra i prototipi delle LMP1, la Audi R18 numero 8 guidata dal brasiliano Lucas Di Grassi (al via assieme ai colleghi Loic Duval e Oliver Jarvis) ha fatto registrare il miglior crono: 3:21.375. Il giovane ma esperto pilota che sa distribuire l'energia – la propria, ma soprattutto quella delle auto che gli vengono affidate come dimostrano il successo alla 6 Ore di Spa-Francorchamps e la leadership nella Formula E – ha tenuto a distanza le due Porsche 919 Hybrid. Il margine conferma tuttavia che i due marchi della galassia Volkswagen competono sostanzialmente sugli stessi livelli. L'altra Audi, la numero 7 (Marcel Fässler, André Lotterer e Benoit Treluyer), ha totalizzato il quarto tempo (3:22.588).
I due bolidi di Zuffenhausen hanno fatto registrare tempi di 3:22.270 (Mark Webber alla guida) e di 3:22.334 (Romain Dumas al volante e Neel Jani e Marc Lieb fanno parte dell'equipaggio). Dopo i test, il 39enne australiano che condivide la vettura numero 1 con Timo Bernhard e Brendon Hartley, ha spiegato su cosa si potrebbe giocare la gara: “La chiave è quanto si potrà guidare con singolo treno di gomme”, ha tagliato corto. “La nostra priorità nei test è stata questa”, ha aggiunto. Webber e compagni hanno compiuto 90 giri sul circuito di 13,629 chilometri. Come le altre ibride dell'LMP1, anche Porsche monta gomme Michelin.
Toyota si è dovuta accontentare del quinto e del sesto tempo. Con Anthony Davidson, Sébastien Buemi e Kazuki Nakajima, il miglior tempo del team Gazoo è stato di 3:23.197. La TS050 ibrida di Stéphane Sarrazin, Michael Conway e Kamui Kobayashi (supportata da Wurz, come l'altro equipaggio) ha accusato mezzo secondo di ritardo (3:23.721). A completare il quadro delle 9 vetture iscritte nell'LMP1 c'è la sfida fra le non ibride gommate Dunlop: le due Rebellion R-One (settima e ottava, ma con il terzetto Tüscher, Imperatori e Kraihamer davanti ai Prost, Piquet e Heidfeld) e la CLM P1/01 del Bykolles Racing Team sono staccate di sei secondi.
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