Fino all’8 gennaio non esisteva. Ma da qualche giorno, con l’aprirsi delle nuvole e lo schiarirsi del cielo, i satelliti hanno scoperto che di colpo in Bielorussia è nato un nuovo ponte che attraversa il fiume Pripyat a pochi chilometri dal confine con l’Ucraina. Il Pripyat scorre da nord a sud, dalla Bielorussia all’Ucraina, ed era considerato finora un ostacolo a una possibile invasione delle forze russe dal nord. Il ponte, intorno al quale è anche stata costruita una strada di cui prima non c’era traccia, potrebbe permettere a una forza d’invasione di arrivare a Kiev dal nord-ovest, spiazzando tutte le difese ucraine, che sono attualmente puntate e dislocate verso l’est. Ieri sera il colpo di scena: secondo la Cnn, nuove immagini satellitari mostrano che il ponte tattico galleggiante è stato rimosso.
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Finora la Russia non ha nascosto nulla delle operazioni che sta conducendo da due settimane con le forze bielorusse nell’ambito delle esercitazioni congiunte. La costruzione del ponte, composto di moduli mobili, non rientravano nel calendario delle esercitazioni. Ma non ci rientrava neanche l’innalzamento di un ospedale da campo e il dispiego di altri 20 elicotteri da combattimento a Zyabrovka, sempre a ridosso del confine ucraino, e appena scoperti dai soliti satelliti.
ESPERTI
Numerosi esperti militari spiegano che l’impiego di una tale quantità di soldati, di tale varietà di specializzazioni, accompagnati da un dispiego di infrastrutture così gigantesco (e costosissimo) non fa mai parte di normali esercitazioni. Ieri il segretario della Difesa Usa, Lloyd Austin, ha rivelato che al “fronte” sono arrivate altre dotazioni di sangue, in quantità inspiegabile per normali esercitazioni. All’inizio della settimana la Russia aveva assicurato che parte dei suoi soldati stavano «rientrando nelle loro basi».
Ad infiammare l’atmosfera si è aggiunto ieri sera un comunicato del ministero della Difesa dell’Estonia, secondo il quale i russi avrebbero individuato i loro bersagli nel cuore dell’Ucraina. Il ministero ha pubblicato una cartina accompagnata dalla spiegazione: «Sono gli obiettivi individuati dall’intelligence russa che, se neutralizzati, possono interferire con il comando, il recupero e l’approvvigionamento delle forze armate ucraine e l’approvvigionamento energetico dell’Ucraina». Il ministero estone non ha spiegato come abbia scovato queste informazioni segrete.
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