Mamma russa vende il figlio a 3400 euro per pagarsi l'operazione al naso: «Mi serviva per respirare meglio»

La donna è accusata di traffico di esseri umani

Mamma russa vende il figlio a 3400 euro per pagarsi l'operazione al naso: «Mi serviva per respirare meglio»

Una mamma russa ha venduto il figlio di appena 5 giorni per pagarsi l'operazione al naso. È stata arrestata a fine maggio con l'accusa di traffico di esseri umani. La notizia è stata data dal Ministero dell'Interno del Daghestanrepubblica della Federazione Russa che per area e popolazione è la più grande del Caucaso settentrionale.

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La denuncia del Ministero dell'Interno del Daghestan

Il nome della donna non è stato diffuso dai media russi, ma avrebbe 33 anni. Secondo le informazioni riportate dal Ministero, la madre avrebbe dato alla luce il bambino il 25 aprile in un ospedale nella città meridionale di Kaspiysk. Poi, solo cinque giorni dopo, l'ha venduto a una coppia locale che inseguiva il desiderio della genitorialità.

Il giorno in cui ha consegnato il neonato, avrebbe rilasciato ai neogenitori una "rinuncia ai diritti del bambino". E in cambio ha ricevuto un pagamento anticipato della somma pattuita (circa 360 euro). Meno di quattro settimane dopo, il 26 maggio, si ritiene che la donna abbia ricevuto il resto del denaro. Ma la polizia è stata informata poco dopo. Anche se non è chiaro da chi.

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La nota della polizia

Secondo una dichiarazione di funzionari russi ottenuta da Newsflash, la mamma ha incontrato «un residente locale ha accettato di consegnare il figlio appena nato, che era in uno stato di impotenza, per una ricompensa di 200.000 rubli (3400 euro circa)». Il canale instagram del ministero russo ha diffuso la foto della donna.

La giustificazione di chi ha comprato il figlio

Chi ha pagato la mamma russa ha detto che la donna aveva chiesto i soldi per una rinoplastica necessaria a "respirare meglio". Attualmente sono in corso una serie di azioni investigative «volte a stabilire tutte le circostanze del crimine commesso e consolidare le prove della colpevolezza del sospettato», si legge nella dichiarazione ufficiale russa. “Lei è sospettata di aver commesso un reato ai sensi del paragrafo 'h' della Parte 2 dell'art. 127.1 del codice penale della Federazione Russa (acquisto e vendita commessi in relazione a una persona che si trova in uno stato di impotenza, noto al colpevole)", hanno ulteriormente affermato i funzionari.

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