La barriera di protezione che isola la Striscia di Gaza doveva essere invalicabile, sorvegliata in modo certosino. Un tempo i palestinesi ricorrevano ai tunnel sotterranei per fare entrare armi all’interno. Ma gli assalti dei commando palestinesi nelle città israeliane vicine hanno mostrato una semplicità inattesa nel superamento della rete. Una delle immagini che ha più colpito è quella di alcuni miliziani di Hamas che utilizzano un improvvisato deltaplano motorizzato. Con un mezzo molto rudimentale un miliziano prende velocità e poi riesce a sollevarsi da terra e a superare la barriera grazie a un paracadute.
RUSPE
Ma non è stato l’unico metodo usato per cogliere di sorpresa le forze di sicurezza israeliane. Altri stratagemmi sono apparsi rudimentali ma altrettanto efficaci, tanto che in serata si parlava di almeno 300 uomini di Hamas che erano riusciti a raggiungere gli insediamenti vicini, con successiva spietata caccia all’uomo anche nei kibbutz che non ha risparmiato donne, anziani e bambini. Obiettivo: seminare il terrore. Il massiccio lancio di missili del mattino - il governo di Israele ha detto che sono stati 2.200, Hamas ha parlato prima di 5.000, poi di 7.000 - oltre a portare morte e distruzione a Tel Aviv, a fare scattare le sirene di allarme a Gerusalemme, ha funzionato anche da diversivo. L’esercito israeliano si poteva aspettare un violento attacco con razzi e droni, non una ben pianificata invasione da terra. Una cosa è certa: nelle città israeliane vicine alla Striscia di Gaza da mesi c’erano già degli infiltrati pronti a uscire allo scoperto. Ma ieri mattina i miliziani di Hamas (ma anche di altre formazioni come Jihad islamica che ha annunciato di avere partecipato alle azioni) hanno ad esempio sfondato la rete di protezione con delle ruspe, creando così dei varchi da cui sono passati decine di miliziani anche con le motociclette.
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ARMI
Una foto diffusa da Hamas mostra anche un bulldozer che elimina una parte della recinzione.
PANIC ROOM
Grazie a questi stratagemmi, ma anche al numero di uomini in campo e all’arsenale a disposizione, i palestinesi sono riusciti irrompere perfino in tre installazioni militari vicine alla frontiera: il valico di frontiera di Erez, la base di Zikim e il quartier generale della divisione di Gaza a Reim. Una delle città in cui il terrore è stato più palpabile tra la popolazione è Sderot, nel distretto meridionale di Israele, ad appena un chilometro dalla Striscia di Gaza, dove abitano poco più di 27mila persone. Mentre i miliziani di Hamas tentavano di entrare nelle case per catturare i civili, le famiglie si sono rinchiuse nei rifugi anti aerei, trasformati in “panic room”, che hanno utilizzato proprio per evitare di finire nelle mani dei terroristi. Da dentro hanno disperatamente telefonato ai numeri di emergenza chiedendo aiuto. Dall’esercito hanno spiegato che stavano arrivando a liberarli, ma le operazioni in queste città, con gli scontri tra Hamas e i soldati israeliani, sono andate avanti fino a tarda sera.
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