"Il gioco" di Giovanni Floris, una caccia al tesoro tra giallo e commedia nel cuore di Roma

Giovanni Floris

«L’idea di questa storia nasce da una domanda che mi sono fatto ai tempi di Ultimo banco. Cosa succederebbe se i professori si ribellassero? Se passasse alle maniere forti chi intende opporsi al declino culturale, sociale, economico e politico di questo paese? Non potrebbe succedere, ovviamente, perché usare le maniere forti vorrebbe dire essere la causa di un ulteriore declino. Ma il bello dei romanzi è questo: che si può inventare».

 

 

 

La trama de Il Gioco - l’ultimo lavoro letterario del quale l’autore Giovanni Floris ci ha spiegato la genesi - è alle prese con la sparizione improvvisa di una studentessa modello. Due compagni di scuola subito sospettati, quelli dell’ultimo banco: l’italiano di seconda generazione e l’estremista di destra del quartiere periferico della Capitale. «È solo l’inizio di un viaggio inaspettato - continua Floris - alla ricerca di verità sommerse nella storia della letteratura e nelle viscere della Capitale. Una caccia al tesoro che costringerà i protagonisti a seguire indizi sempre più pericolosi in compagnia di strani alleati: una poliziotta in fuga, una preside favorevole alle droghe sintetiche e un bibliotecario ex criminale. Li salveranno i libri, o sono proprio le parole a uccidere?». Ecco perché il romanzo diventa Il Gioco con tutti i suoi ingredienti: il giallo, il complotto, un secolo di letteratura che si shakerano in un inebriante cocktail da gustare tutto d’un sorso, così come si gusta un romanzo che ci veicola dentro un’avventura. 

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