Dai soldi nel wc alla quaglia di Zalone fino all'abbacchio: tutte le mazzette più incredibili

Dai soldi nel wc alla quaglia di Zalone fino all'abbacchio: tutte le mazzette più incredibili
Mariolino Chiesa scoprì suo malgrado - con i finanzieri che bussavano alla porta - che i mazzi di banconote (sette milioni delle vecchie lire) non vanno giù per il water.

Un’amara scoperta datata 1992 che ha dato il via a Mani Pulite, fatto venire giù la Prima Repubblica e costretto i mazzettari a cambiare strategia. Anche perché nelle procure ormai faceva scuola il metodo del giudice Falcone contro la mafia, «segui i soldi». Ma è più difficile per gli inquirenti tracciare l’aiutino, la spintarella, il favore, l’inveterata pratica italiana dello scambio, quello che già i latini chiamavano do ut des. I quattro capponi di Renzo per ingraziarsi l’avvocato nei Promessi Sposi oggi sono una ristrutturazione, un posto per il figlio, un incarico all’amante. Magari una vacanza. Maestro è stato Formigoni. «Sfido chiunque a provare che io abbia preso un solo euro» diceva quando è partita l’inchiesta Maugeri. Vero, i soldi non c’erano. Ma l’ex governatore, condannato in via definitiva per corruzione, ha ricevuto benefit di lusso per 6,5 milioni di euro fra yacht, vacanze e la comproprietà di una villona in Sardegna.
Erano tempi di vacche grasse. Adesso - lo dice l’Anac - ti puoi mettere in tasca un funzionario pubblico con 50 o 100 euro. Perfino inviandogli un abbacchio. Fa scuola Checco Zalone, funzionario della Provincia nel film Quo vado: un timbro su una pratica in cambio di una quaglia. «Sarà mica corruzione?» chiede il cittadino. E lui ci spiega che no, non lo è. «Ma è frollata questa quaglia?». E tutti a ridere. Nel Paese c’è la percezione che il problema non sia poi così rilevante. E invece lo è. L’anno scorso l’Italia era 51ª nella classifica mondiale dei Paesi più corrotti, a pari (de)merito con il Rwanda.
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