L’imputato, che ora è domiciliato a casa della sorella, è accusato di violenza sessuale aggravata dalla continuazione e dalla circostanza che la vittima era affetta da ritardo mentale. I gravi fatti articolati nell’accusa, a conclusione dell’indagine dei carabinieri della compagnia di Lanciano, sarebbero avvenuti nel gennaio di due anni fa. Durante quel triste mese invernale l’uomo in più occasioni avrebbe costretto la cognata a subire atti sessuali dopo averla colpita in faccia con ripetuti schiaffi e sferrandole poi pesanti pugni sulla schiena. In conseguenza di tali violenze fisiche la donna subisce anche quella moralmente più dura e penosa; essere costretta a giacere con il violento cognato contro la sua volontà. A seguito dei rapporti sessuali imposti a forza la vittima rimane anche incinta e successivamente è costretta a ricorrere all’aborto terapeutico. Leggi l'articolo completo su
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