L'indagine, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma, è nata dagli sviluppi investigativi che portarono alla liberazione di un albanese, sequestrato agli inizi dell'anno dopo essere caduto nella trappola degli aguzzini a cui doveva restituire i soldi di un prestito. La vittima, spiegano i carabinieri, fu segregata e picchiata finché non venne liberata, dopo tre giorni di prigionia, grazie a un blitz dei carabinieri che riuscirono a individuare il nascondiglio dei sequestratori in un casolare abbandonato nelle campagne di Albano Laziale. Leggi l'articolo completo su
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