Una neve da ricordare

Una neve da ricordare

Ho portato mio figlio, Giorgio Maria, per la prima volta sulla neve. La nostra famiglia non ha grande dimestichezza sulle montagne e per noi vedere la neve è sempre un avvenimento. Non pensavo di emozionarmi così vedendo la sua felicità. All'inizio aveva paura di questa novità e non voleva scendere dall'auto, ma poi si è lasciato convincere dai fratelli. E mentre stavo lì cercando di convincerlo piano piano mi sono commosso perché ho avuto la sensazione che fosse la prima volta anche per me. Sarà che i bimbi con la Sindrome di Down sembrano dirti grazie per ogni piccola cosa che fai per loro, sarà perché sono un piagnone, ma mentre lo vedevo giocare, cercando di rincorrere i fiocchi di neve o distruggere il pupazzo costruito con i fratelli, ho pensato che, alla fine della fiera, al di là di tutto, il vero problema della natalità è che non riusciamo più a raccontare alle giovani generazioni quanto sia bello e quanto valga la pena dare la vita a un figlio e per un figlio. Forse dovremmo ricordarci quanto è bello il primo giorno di un figlio sulla neve o il suo primo bagno in mare.

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