Ancora nessuna risposta su come è morto il ragazzo tunisino di 30 anni, trovato in un parcheggio e per cui è indagato un carabiniere. «Sulla base delle indagini sin qui espletate (tac total body, ispezione cadaverica esterna e autopsia), non è possibile allo stato identificare la causa del decesso, per la definizione della quale sono necessarie ulteriori indagini isto-patologiche e tossicologiche sui prelievi effettuati in corso dell'autopsia». Lo sottolinea in una nota il procuratore della Repubblica di Modena, in relazione al rinvenimento del corpo di Taissir Sakka domenica scorsa.
Gli esami sul corpo
Il 30enne tunisino era stato trovato morto nel parcheggio del dopolavoro ferroviario in via dell’Abate, a Modena. «È possibile affermare che gli accertamenti espletati e sopra enunciati, non hanno messo in evidenza lesività di natura traumatica di per sé sola in grado di determinare il decesso – si legge ancora –. Tutto ciò in via preliminare con riserva di integrazioni/modifiche in esito all'espletamento delle indagini di laboratorio». Il medico legale ha inoltre precisato che il giorno successivo al rinvenimento del cadavere (il 16 ottobre scorso) «è stata effettuata Tac total-body sul deceduto, la quale non ha rilevato lesività fratturativa sul soma cadaverico».
Il carabiniere indagato
Un carabiniere è stato iscritto nel registro degli indagati della Procura di Modena con l'accusa di morte in conseguenza di altro reato, in relazione al decesso di Taissir Sakka, tunisino 30enne.
La denuncia
Risponde anche di minacce e di lesioni al fratello di Sakka, che ha fatto denuncia. Per la stessa ipotesi, lesioni, sono stati indagati altri 5 carabinieri, tutti destinatari di avviso di garanzia. «Dispiace per la morte del giovane Taissir. Allo stesso tempo preme sottolineare l'innocenza dei miei assistiti i quali hanno agito nella massima trasparenza e correttezza come confidiamo verrà dimostrato. Massima fiducia nella giustizia». Lo dice l'avvocato Cosimo Zaccaria, che insieme al collega Roberto Ricco difende tre dei sei carabinieri indagati dalla Procura.
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