I lavoratori di Trenord hanno reagito proclamando lo sciopero inizialmente di 8 ore, ridotto a 4 dopo l'intervento del prefetto Luciana Lamorgese - che ieri mattina, dalle 9 alle 13, ha bloccato o quasi la rete dei treni regionali: soppressi all'80%. A fermarsi tutte le sigle sindacali, più compatte che mai. Poi, il vertice a Palazzo Diotti: presenti anche il governatore Roberto Maroni e l'amministratore delegato di Trenord Cinzia Farisè per fare il punto su un piano che protegga il personale sui convogli e nelle stazioni.
«Per il momento abbiamo ascoltato una serie di promesse e l'impegno a rivederci il 19 settembre. Allora capiremo se le nostre proposte si concretizzeranno», ha commentato il segretario generale della Cisl Giovanni Abimelech, che annuncia la ferma volontà di non mollare la presa. Maroni chiederà alla prefettura di fare da tramite con il governo per l'impiego dei militari, inviati dal ministero dell'Interno, lungo le banchine. Le forze dell'ordine non hanno uomini e mezzi a sufficienza per poter pattugliare anche le stazioni, quindi, gli uomini in mimetica paiono la soluzione più rapida per incentivare i controlli. Per i possibili tornelli Farisè contatterà già oggi Rfi per capire la fattibilità del progetto. La macchina si è messa in moto e già a settembre arriveranno le prime novità anti-aggressioni. Leggi l'articolo completo su
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