Terra dei Fuochi, la marcia di don Maurizio Patriciello con la croce e i bambini: la discarica proprio di fronte alla chiesa

Terra dei Fuochi, la marcia di don Maurizio Patriciello con la croce e i bambini: la discarica proprio di fronte alla chiesa
Da Caivano, comune in provincia di Napoli tristemente noto per la vicenda legata alla Terra dei Fuochi si leva ancora una volta il grido forte di denuncia. A parlare a nome della comunità è padre Maurizio Patriciello, il parroco anticamorra che da anni si batte per contrastare i crimini ambientali. In un video di pochi minuti fa, padre Maurizio si mostra con tutta la sua comunità davanti alla sua chiesa.


La Santa messa domenicale è appena terminata. Sulle scale con don Maurizio ci sono uomini, donne ma soprattutto i bambini. In testa al corteo domina la croce di legno chiaro. Comincia la marcia per documentare lo scempio: "Dopo anni di lotta contro i crimini ambientali siamo ancora in queste condizioni -dice padre Maurizio -. Oggi 19 maggio è appena terminata la messa e guardate cosa si apre nel parco verde di Caivano a pochi metri dalla chiesa, da una scuola elementare, dalle civili abitazioni e da un presidio di guardia medica. Ecco un vero  immondezzaio  a cielo aperto". Quella di padre Maurizio è l'ennesima gravissima denuncia ambientale che cade a una settimana dalle elezioni europee. Il parroco di Caivano non si arrende e continua a gridare aiuto per la sua gente. Don Patriciello chiama in causa il commissario straordinario di Caivano, il prefetto di Napoli Carmela Pagano, il ministro dell'ambiente Sergio Costa affinché  rivolgano lo sguardo al Parco Verde dove da anni si consuma lo scempio ambientale sversando rifiuti anche tossici: "Ma la  battaglia per il diritto di questi bambini"- non deve mai cessare - dice don Maurizio.  Il corteo si ferma a contemplare cumuli di immondizia, di materassi e rifiuti speciali abbandonati senza ritegno. La croce che campeggia sulla comunità testimonia Cristo e il dolore della gente di Caivano che vive sulla propria pelle le conseguenze di vivere nella terra dei fuochi. Padre Maurizio ricorda che nella sua parrocchia celebra più funerali che matrimoni. Funerali di bambini e di giovani che si ammalano di cancro, tumori così aggressivi che portano alla morte rapidamente. Nessuno deve più porsi domande adesso le istituzioni devono dare risposte. Non bastano i droni, non bastano i controlli. E soprattutto basta promesse. Anche il ministro dell'Ambiente Sergio Costa per molti che vivono nella terra dei fuochi rappresenta una delusione. Proprio Costa da generale della Forestale dei carabinieri per anni aveva contrastato i crimini ambientali. Ci si aspettava che una volta al Governo venissero adottati provvedimenti drastici per contrastare gli sversamenti illeciti. La delusione è grande perché nulla o quasi è stato fatto.  E intanto si continua a morire. Leggi l'articolo completo su
Leggo.it