«È diventato un grande progetto di recupero dei ragazzi di strada – spiega Sgobba – e siamo riusciti a formare anche un gruppo di catechismo nella nostra parrocchia di Sant'Antonio, dove insieme per anni siamo arrivati addirittura a prendere i sacramenti fino alla cresima. Alessio era un bambino dolce, che sorrideva alla vita, nonostante le tante difficoltà. Un giorno in allenamento vidi che aveva un gonfiore al collo e lui mi disse che era una puntura di zanzara. Purtroppo, però, non era così, era il sintomo della malattia».
Alessio era un bravo attaccante e segnava 30 gol all'anno. Tifosissimo del Milan, dopo l'inizio della malattia aveva fatto avanti e indietro tra Bari, Roma e ospedale Santissima Annunziata di Taranto.
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