Paura in stazione a Monza la mattina presto. Una giovane studentessa di medicina, 21 anni, seguita e palpeggiata da un uomo più grande, un 30enne nordafricano, che l'ha terrorizzata in una zona della stazione ancora deserta. A raccontare il timore di una violenza è Camilla, nome di fantasia, che sulle pagine de Il Giorno dice: «Ho avuto paura. Tanta paura. Mia mamma mi aveva fatto appena scendere, a quell'ora i miei genitori a turno mi accompagnano in stazione. Non c’è in giro nessuno e c'è da fare molta attenzione», racconta la futura dottoressa.
Il racconto choc
«All'inizio non ci ho fatto caso, ma alle mie spalle c'era un ragazzo sui trent'anni. Un nordafricano, mi si è avvicinato e ha allungato una mano palpeggiandomi il sedere. Ha proseguito, mentre io rimanevo paralizzata. Un altro straniero mi ha detto qualcosa ma non ho capito la sua lingua e sono scappata» il racconto choc della studentessa, sconvolta da quella situazione in cui ha avvertito di essere in pericolo.
La mamma era lì
Per fortuna il genitore che l'ha accompagnata in stazione, la mamma, era ancora in auto all'esterno perché ogni giorno aspetta che sua figlia le telefoni dal treno per rassicurarla. «Ero ancora spaventata, non volevo più andare all'università ma non è giusto: con tutto quello che si sente in giro c'è da aver paura ma non posso farmi precludere la possibilità di fare la mia vita e andare a lezione». Oggi Camilla ha deciso di denunciare la molestia sessuale subita ai carabinieri.
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