Ha conquistato lo Stelvio su una sedie a rotelle. 25 chilometri, 48 tornanti e la sola forza delle braccia. Un'impresa inedita ed enorme, mai vinta prima, quella realizzata da Federico Rossi, 28 anni, originario di Schio nel vicentino, che dopo aver raggiunto i 2.758 metri ha fatto pace con la vita. «Me lo ricordo com’era camminare... Allora ci sono delle volte in cui vorrei prendere la sedia a rotelle e scagliarla contro un muro...Però oggi, dopo tutta questa fatica fatta insieme, un po’ ci ho fatto la pace, con lei», dice lo sportivo che racconta la sua avventura sulle pagine del Corriere Veneto.
Covid, complicazioni nei bambini: causa genetica, a scoprirlo un team di ricerca italiano
Una forza incredibile
Sette ore, 57 minuti e 46 secondi, il tempo esatto impiegato dal 28 enne per salire su in cima, frutto di due anni di addestramento. «Mi sono allenato quasi ogni giorno, con qualsiasi condizione meteo, anche quando avrei dato qualunque cosa per rimanere a letto», dice Rossi, il cui obiettivo era dimostrare a se stesso, ma in nome di tutte le persone con disabiltà, che fare sport e competizioni durissime è possibile.
L’impresa eroica e la disabilità
Insieme a Federico, c'erano i suoi genitori, la fidanzata Giada e un team di tecnici e sponsor che gli hanno fornito una sedia a rotelle superleggera in magnesio, che montava anche un prototipo di ruote. A 28 anni, lo sportivo, ha passato metà della sua vita potendo camminare e la seconda metà sulla sedia a rotelle. A 14 anni, infatti, dopo una febbre alta di origine virale, il fisico di Federico ha inizato a debilitarsi fino ad impedirgli di camminare, a cui è seguito una grande difficoltà di accettazione. «...Se non ci sei nato, sulla sedia a rotelle, non potrai mai accettarla del tutto. Vorresti tornare indietro, pensi a quanto era meglio quando potevi correre. Ecco, io tutta questa rabbia la riverso nello sport, nelle migliaia di spinte che mi sono servite per allenarmi e, ora, per conquistare Cima Coppi».
Leggi l'articolo completo su
Leggo.it