«Ho risposto», scrive l'uomo nell'esposto, «che non avrei venduto nulla perché non ne volevo più sapere con la droga e volevo vivere onestamente, anche perché volevo cambiare vita e l'avevo giurato su mia figlia morta che sarei cambiato». Ma i tre non si sono fatti assolutamente intenerire.
Anzi, hanno interpretato quelle parole come un'offesa. Alla vittima hanno voluto offrire alcune alternative, tutte rigettate: la consegna di 10mila euro, oppure la vettura, oppure l'alloggio popolare dove vive con la sua famiglia. È stato dopo i rifiuti opposti a queste loro opzioni a far scattare l'aggressione, davanti a moglie e figli: pugni al volto e alla nuca, sferrati con enorme ferocia davanti ai familiari. La vittima ha anche cercato di proteggere il figlioletto di 8 anni, che comunque ha assistito alla scena, ma è stata colpita con il calcio della pistola alla testa e la faccia, mentre teneva stretto a se il suo bambino. Solo quando la moglie ha minacciato di chiamare le forze dell'ordine i tre si sono allontanati, portando però via lo scooter. Leggi l'articolo completo su
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