Il suo decreto ora passerà alla Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento della Protezione Civile, a cui Zingaretti ha chiesto di dichiarare lo stato di emergenza «con sostegni finanziari e l’adozione di urgenti e straordinari provvedimenti per fronteggiare adeguatamente la situazione emergenziale». Nella stessa giornata il tema è stato affrontato anche dal vertice dell’Acea, il neo-presidente Luca Lanzalone. «Due mesi fa abbiamo avviato una cabina di regia per il monitoraggio e la riparazione di tutte le perdite occulte all’interno della rete: entro luglio ci siamo proposti di intervenire su 1800 chilometri di rete ed oggi siamo già oltre 800 monitorati e riparati - ha annunciato -. Entro la fine dell’anno l’obiettivo è completare tutti i 5 mila chilometri della rete. Questo sarà il primo intervento su Roma. A fine anno avremo una rete riparata - la promessa di Acea -, poi c’è l’opera di sostituzione, ma questo sarà oggetto del piano industriale. Di certo faremo interventi importanti sulla rete idrica e non. A fine novembre si avrà anche il quantum andremo ad investire».
Ancora. Lanzalone ha spiegato che si sta prelevando meno acqua dal lago di Bracciano e ha affrontato anche l’argomento ‘nasoni’, le storiche fontanelle di Roma per cui - vista la crisi idrica - è in corso uno stop parziale e temporaneo. «Se ne prevede la chiusura di trenta al giorno - le sue parole -. Il primo giorno ne sono stati chiusi appena tre perché il flusso consentiva consentiva di fare questo». Leggi l'articolo completo su
Leggo.it