Un imprenditore di Cesena è stato accusato di aver violentato una ragazza di Bologna. Lei ha poco più di 20 anni, mentre l'uomo - attualmente residente a Santarcangelo, nel riminese - ha una decina di anni in più ed è il proprietario di un'azienda. I due, in realtà, si conoscono da tempo, ma la ventenne in seguito ad un appuntamento in casa dell'uomo, avrebbe deciso di sporgere denuncia perché il rapporto sessuale non sarebbe stato consenziente. Ora, spetterà al dibattimento processuale - che inizierà a dicembre - stabilire chi dei due ha ragione.
L'incontro
Secondo la ricostruzione effettuata in sede di udienza preliminare, i due avrebbero scambiato messaggi via chat, accordandosi per vedersi in casa di lui. Nel corso della serata viene consumato un rapporto sessuale, ma poi i due si ritrovano in tribunale. Il giorno dopo l'incontro, la ragazza che stava lavorando come stagionale in un hotel della riviera romagnola, lascia il lavoro e scrive all'uomo di voler tornare a casa a Bologna, ma non ha soldi e chiede un aiuto materiale. L'uomo l'avrebbe accompagnata in stazione a Rimini per prendere il treno e durante il percorso si sarebbero scambiati anche battute e faccine via chat. Sembra tutto normale, un rapporto tra due persone in confidenza.
Il mistero delle chat
Eppure qualche giorno dopo, la 20enne decide di denunciare l'uomo, accusandolo di aver fatto uso di sostanze stupefacenti nella sera del loro incontro e di averla minacciata, motivo per cui gli ha mandato messaggini e faccine, che la ragazza ha cancellato, ma non l'imprenditore.
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