La scuola riparte a settembre, la ricetta Azzolina: «Schermi di plastica tra i banchi per tenere le classi unite»

La scuola riparte a settembre, la ricetta Azzolina: «Schermi di plastica tra i banchi per tenere le classi unite»
Visiere sul volto e divisori in plexiglass in classe: ecco il piano Azzolina per tenere unite le classi, in presenza, senza dover ricorrere ai doppi turni. Le prime indicazioni sulla scuola di settembre sono arrivate ieri, durante il vertice convocato da Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio e la ministra all’istruzione, i rappresentanti del ministero delle Infrastrutture e del ministero della Salute, la Protezione Civile e il Comitato tecnico-scientifico, enti locali, Forum nazionali delle associazioni studentesche, dei genitori, delle scuole paritarie, della Federazione italiana per il superamento dell’handicap e gli enti locali che dovranno provvedere a trovare nuovi spazi per le classi altrimenti sovraffollate.


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«L’obiettivo è tornare a settembre in presenza - ha dichiarato Conte - sulla scuola giochiamo una partita importante tutti, non solo il governo». E la riapertura sarà dettata dalle misure di sicurezza da mettere in campo: «Oltre alle mascherine – ha spiegato Azzolina - ci sarà la possibilità di usare le visiera anche per andare incontro alle esigenze di studenti con difficoltà respiratorie e ipoacusici. Il Cts sta valutando anche la possibilità di compartimentare i banchi, con divisori, anche per garantire maggiore sicurezza. Arrivano 330 milioni per l’edilizia leggera». Per edilizia leggera si intende anche la possibilità di allestire tensostrutture negli spazi all’aperto: «Non penso siano possibili doppi turni – ha spiegato la ministra - e sdoppiamenti delle classi. Guardo piuttosto a una rimodulazione dell’unità oraria». L’idea è di ridurre le lezioni a 40 minuti.


Ma ieri non sono mancate le polemiche. I presidi sanno bene che con il distanziamento e senza nuovi fondi la scuola in presenza non reggerà, mentre i confederali Cgil, Cisl e Uil con Snals e Gilda incroceranno le braccia l’8 giugno, in occasione dell’ultimo giorno di scuola: «Serve un provvedimento legislativo organico: le norme di prevenzione impongono un incremento delle dotazioni di organico». Sulla questione è intervenuto anche il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro: «servono interventi urgenti come lo sblocco dell’assunzione di personale, certezze su risorse per interventi rapidi di edilizia scolastica, riorganizzazione dei servizi di mensa e trasporto, un vero piano dei tempi che consenta di evitare gli spostamenti si concentrino nelle ore di punta». riproduzione riservata ®
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