Un «cucchiaino da droga» di 400 chili: la protesta choc contro la casa farmaceutica
Per un giovane di quella età, il consumo di stupefacenti prevede solo una semplice segnalazione: il padre è stato convocato per essere informato e per riprendersi suo figlio, ma quando è arrivato, arrabbiato per l’accaduto, ha dato un ceffone al 15enne. E i carabinieri, che hanno visto tutto, lo hanno subito denunciato per abuso di metodi di correzione.
L’avvocato Alessandro Totti, che difende l’uomo, non ha nascosto la sua perplessità: «La denuncia è esagerata - ha detto al Corriere della Sera - si è trattato di un gesto di rabbia. Immaginate lo spavento di una persona che viene convocata al telefono dai carabinieri per riprendersi il figlio, quella reazione è comprensibile». L’articolo 571 del codice penale che disciplina l’abuso di metodi di correzione prevede una pena massima di sei mesi, ma l’uomo dovrebbe cavarsela: la Cassazione ha infatti stabilito che uno schiaffo ad un figlio è reato solo se c’è un’esplicita volontà di provocare danni fisici. Leggi l'articolo completo su
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