Roma si candida a Capitale della moda. Si intitola “Romaison” il progetto, fortemente voluto dalla sindaca Virginia Raggi, concepito per riportare sotto i riflettori il settore capitolino, tra storia e attualità, archivi e laboratori. Il progetto si apre con l’omonima mostra, a cura di Clara Tosi Pamphili, che da oggi al 29 novembre al museo dell’Ara Pacis, riunisce creazioni delle storiche sartorie di costume di Roma: Annamode, Costumi d'Arte - Peruzzi, Sartoria Farani, Laboratorio Pieroni, Tirelli Costumi, nonché bozzetti dall'archivio di Gabriele Mayer, che sarà donato alla Galleria Nazionale, e una sezione dedicata a Mensura, che produce manichini da oltre un secolo. Senza dimenticare un’area dedicata a scuole e accademie di moda per guardare pure ai giovani talenti.
«Romaison - dice Virginia Raggi - è un nome inventato, che unisce due parole che raccontano una città unica dove moda e cinema generano da sempre un sistema creativo apprezzato in tutto il mondo». Nel progetto, anche la performance “Embodying Pasolini”, diretta da Olivier Saillard, con protagonista l'attrice scozzese Tilda Swinton che, prevista in questi giorni, è stata rimandata al prossimo anno, al Mattatoio, dove l’attrice «farà rivivere» i costumi dei film di Pier Paolo Pasolini.
Ricco il percorso espositivo.
E ancora, creazioni di grandi come Pescucci, Canonero, Atwood, Squarciapino, Donati, Tosi, fino ai più giovani Catini Parrini e Torella. Senza trascurare - a dare “rotte” e dimensioni della sartorialità romana - una mappa degli atelier sul territorio. E già si guarda avanti alla possibilità di creare un museo della moda, incentrato proprio su storia - e stile - delle eccellenze capitoline.
La mostra, inoltre, fino a domenica, prevede un iter fotografico ad hoc, all’Auditorium Parco della Musica in occasione della Festa del Cinema di Roma. Il percorso fotografico sarà poi sarà esposto nel Cavedio Interno del Flagship Store Rinascente di Via del Tritone, con richiami anche nelle vetrine degli Store romani del Gruppo. Una sorta di “passerella” in città, ad accompagnare l’esposizione e anticipare i futuri progetti, performance inclusa.
«Davanti agli abiti per i film di Pasolini mi sono realmente emozionata - commenta Tilda Swinton - nei costumi di scena c’è la presenza. Trasmettono una vera e propria energia».
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