Enrico Montesano scrive a Leggo: «Profanare le tombe è una violenza atroce»
E l’entrata, così, è stata interdetta, a lei così come ai tanti (specie anziani) che arrivano per portare un fiore sulle tombe dei propri cari. «Ho scritto una lettera di denuncia per conoscere i motivi di questa situazione – racconta Serenella – Parlo a nome mio, certo, ma anche di altre persone, provenienti in alcuni casi da fuori città, che si sono trovati in questa incresciosa situazione ormai da 2 settimane». Sulla recinzione non c’è indicazione alcuna che permetta di conoscere i motivi dell’interdizione e «soprattutto – continuano i visitatori – i tempi di risoluzione. È una situazione insostenibile, che praticamente impedisce ai parenti la legittima visita ai propri congiunti».
LA DENUNCIA - La signora Serenella ha provato a contattare più volte gli uffici del call center tramite il sito dei Cimiteri Capitolini, ma in due settimane non ha mai avuto risposta. Si è recata, così, all’Ufficio Urp dove ha depositato un reclamo ufficiale descrivendo la situazione, «ma l’impiegato mi ha fatto capire che l’esito sarebbe stato incerto, se non nullo». Il timore è che la recinzione segua lo stesso destino di «tutte le altre sparse per Roma: che, quindi, una volta messa in sicurezza la zona la si dimentichi per mesi o addirittura anni. Se in città mal sopportiamo questa situazione, nel cimitero risulta intollerabile specialmente per le persone anziane».
IL CROLLO - In effetti, dopo un sopralluogo effettuato a fine agosto dai tecnici di Ama-Cimiteri Capitolini «è stato riscontrato un cedimento strutturale nella copertura di una delle due torrette della Sala Incisoria», fa sapere l’Ama in una nota. L’area circostante è stata così immediatamente transennata ed è stato quindi vietato l’accesso ai visitatori, «nell’esclusivo interesse della loro sicurezza». Ama-Cimiteri Capitolini fa sapere inoltre che sono state avviate le procedure per essere autorizzata da Roma Capitale a realizzare opere provvisorie che possano consentire così l’accesso alle tombe di famiglie presenti nell’area, garantendone sempre la sicurezza e l’incolumità.
I TEMPI - Tempi di ripristino della zona? «Trattandosi di un manufatto di pregio storico-artistico – conclude l’Ama – gli interventi sia provvisori che strutturali devono necessariamente essere svolti di concerto con la l Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici (SBAAR) ed inseriti nel piano Pluriennale degli investimenti di Roma Capitale, da parte del Dipartimento Tutela Ambiente». Leggi l'articolo completo su
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