Roma, presa la gang delle donne: anziani truffati e derubati in casa dopo essere stati narcotizzati. Undici i colpi

In un caso la vittima era morta dopo aver bevuto una potente dose di sonnifero. Il bottino: soldi, gioielli, bancomat e carte di credito

Roma, presa la gang delle donne: anziani truffati e derubati in casa dopo essere stati narcotizzati. Undici i colpi

Le due donne erano diventate il terrore degli anziani. Prima di rapinarli, infatti, li narcotizzavano con massicce dosi di sonnifero, tanto da mandarli in coma. Una delle vittime, di nome Pasquale Fabrizio di 86 anni, è addirittura morto dopo la rapina a causa dell’eccessiva dose di tranquillanti che era stato costretto a bere. 


Per conquistare la fiducia delle vittime e poi truffarle, le criminali si fingevano amiche dei nipoti oppure corrieri incaricati di consegnare regali. Undici i colpi che la 50enne Natascia Glaudi insieme a Meghi Lucchesi di 30 anni e alla loro complice Jacqueline G. (nata nel 1991), tutte residenti ad Aprilia (Latina), hanno messo a segno nella Capitale in pochi mesi. Il bottino delle rapine, ben 160mila euro. Le tre donne, di etnia sinti ma con la cittadinanza italiana, agivano sempre con lo stesso modus operandi: aspettavano gli anziani fuori dalle farmacie o mentre passeggiavano nei parchi e li convincevano ad andare a bere qualcosa insieme a casa. Mentre versavano le bevande e familiarizzavano con le vittime designate, le truffatrici di nascosto diluivano i barbiturici che in pochi istanti facevano perdere i sensi alla vittima.

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In quel momento entrava in azione la complice rimasta in strada a fare da palo. In due rovistavano ogni angolo della casa per trovare contanti e gioielli. Oltre al denaro portavano via anche bancomat e carte di credito, utilizzate per acquisti in negozi e per prelievi agli sportelli automatici. 
I carabinieri della compagnia di Trastevere e le stazioni territoriali, coordinate dalla procura, che hanno indagato per identificare le responsabili, due della quali dovranno rispondere anche omicidio preterintenzionale, hanno raccolto decine di indizi che le inchiodano. Fondamentale è stato il contributo fornito all’inchiesta dal nucleo operativo di Aprilia, che ha individuato il quartier generale del commando in gonna. 


Il blitz eseguito per l’arresto delle tre donne, ha portato alla luce uno dei fenomeni criminali attualmente più allarmanti che riguarda le truffe e i reati messi a segno nei confronti delle categorie deboli e vulnerabili. Circa 30 al giorno, solo a Roma città. Leggi l'articolo completo su
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