Si chiama Long Covid. Lo conoscono in pochi, lo stanno provando in tanti. Si tratta dei postumi da malattia Covid a lunga durata. E’ una sindrome post-virale che può debilitare una persona sotto molti aspetti anche per parecchie settimane dopo la negativizzazione, e cioè dopo la guarigione e la conseguente eliminazione del virus dall’organismo.
Ne hanno parlato recentemente e drammaticamente Lewis Hamilton e Marica Pellegrinelli ex moglie di Eros Ramazzotti. Il Policlinico Gemelli ha avviato una campagna di raccolta (“Insieme oltre il Covid”) per finanziare tre progetti di ricerca e di assistenza dedicata e ha da tempo inaugurato il primo ‘Day-Hospital post-Covid’ d’Italia e d’Europa, a distanza di appena qualche settimana dall’inizio del primo lockdown.
In prima linea c’è il Professor Francesco Landi Direttore UOC Medicina Interna Geriatrica Fondazione Policlinico Universitario e responsabile del Day Hospital post Covid 19. E che informerà tutti i cittadini romani anche nel corso dell’iniziativa Longevity Run che andrà in scena sabato e domenica nella capitale e che vedrà pure una gara competitiva e non competitiva di 5 chilometri, a partire dalle ore 10 del mattino allo stadio Martellini delle Terme di Caracalla.
Professore, la Longevity Run. Di che si tratta? «Nasce per promuovere due concetti fondamentali: la prevenzione e i corretti stile di vita.
Eppure per colpa del Covid alcuni faticano a ripartire anche dopo essersi negativizzati. Lei ha avviato una campagna di raccolta fondi “Insieme oltre il Covid” «La Longevity è proprio l’evento finale di quella campagna. Quello del Long Covid o Home Covid è un problema che riguarda migliaia di persone e che va affrontato seriamente. Ci siamo accorti per esempio che non c’è una fascia anagrafica più rappresentata di un’altra: i sintomi possono essere molto invalidanti a qualsiasi età, e non solo nei pazienti che hanno avuto sintomi più gravi degli altri o che sono stati ricoverati»
Quali sono i sintomi più frequenti? «L’aspetto più comune è un forte senso di affaticamento. Ma emergono anche problematiche articolari, muscolari e cardiache. Oltre al perdurare degli effetti tipici del Covid che possono essere l’alterazione dell’olfatto o del gusto»
Una domanda che si faranno in molti: beccarsi il Covid da vaccinati può attenuare anche gli effetti post contagio? «Assolutamente sì, è stradimostrato dai fatti. Ci si può ammalare di Covid anche da vaccinati ma è ampiamente attestato che anche in quel caso oltre agli effetti ridotti in maniera rilevante durante la positività c’è anche una riduzione drastica dell’eventuale Long Covid. Difficilmente la sintomatologia ha i tratti descritti sopra. In parole povere: vacciniamoci tutti»
E’ un fenomeno che interessa anche i bambini? «Purtroppo sì. Anzi loro non essendo vaccinati vanno incontro ora maggiormente a questa problematica»
Quale consiglio si sente di dare ai pazienti che ancora soffrono per effetti del Covid «Di recarsi nelle strutture. Il punto forte della nostra campagna è proprio quello di alzare la soglia di attenzione sulla prevenzione per far si che le eventuali scorie da Covid possano essere curate. Purtroppo è dimostrato in questi mesi come sino calati anche controlli basilari come quello della pressione e che sia aumentata in maniera preoccupante la sedentarietà. Il nostro obiettivo è proprio questo: fare attività fisica e fare prevenzione»
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