Roma, bus turistici in centro: fermi troppo a lungo? I sensori-spia avvisano i vigili

Roma, bus turistici in centro: fermi troppo a lungo? I sensori-spia avvisano i vigili
Il Centro (finalmente) liberato dai bus turistici. Basta sosta selvaggia di torpedoni nel cuore della città. Stop a manovre pericolossime e a blocchi del traffico nelle aree storiche di Roma. Il nuovo regolamento del Campidoglio, entrato in vigore dal 1° gennaio, piace ai cittadini. Ma ora il Comune non si ferma. Anzi, la rivoluzione raddoppia: nelle zone sosta autorizzate, infatti, arrivano i sensori spia.


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Di cosa si tratta? «Abbiamo già installato le prime 50 maxispire - spiega l’assessore alla Mobilità, Linda Meleo - e da febbraio saranno pronti 500 sensori contro la sosta selvaggia. Per il controllo dei parcheggi dei bus turistici abbiamo installato sensori nelle aree di sosta dedicate che saranno quindi controllate automaticamente. Finora 50 spiraline posizionate in 25 stalli distribuiti su: piazzale dei Tribunali, lungotevere Marzio, piazzale Nervi, via Antoniana e via Cilicia. Sono in tutto 250 stalli tra sosta breve (max 15 min) e oraria (max 3 h) con 500 sensori. Il tutto sarà completato entro fine febbraio - inizio marzo. Questo per garantire maggiori controlli e punire eventuali irregolarità». Ma come funziona? Il sistema sorveglierà le aree H24 sia per evitare la sosta selvaggia dei bus turistici, sia per tutelare gli stessi operatori: una volta che il bus si ferma scatta un timer, collegato con la centrale operativa dei vigili, superati i 15 minuti scatta l’allert e - se il mezzo non si sposta - arriva la pattuglia a multare. Il sistema è destinato alle aree di breve e media sosta. Il sensore è posizionato sotto il manto stradale e comunica alla centrale operativa l’eventuale superamento dei limiti orari consentiti o la mancata autorizzazione al parcheggio. «Inoltre dal primo gennaio abbiamo potenziato i controlli della Polizia locale di Roma Capitale - continua la Meleo - ed emesso sanzioni per gli operatori che viaggiavano senza permesso o commettevano infrazioni. Insomma un segnale concreto di come sia possibile cambiare le cose per restituire spazi ai cittadini e rendere il centro storico più sicuro e vivibile».

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