Fiori di colchicina
L'esame del medico legale Massimo Montisci dell'Università di Padova, arrivato oggi, ha dimostrato che Agodi aveva ingerito del colchico, un fiore rosa-violetto velenoso molto simile nell'aspetto allo zafferano, con cui la coppia aveva preparato un risotto durante la vacanza in Trentino. Tra i conoscitori delle piante di montagna, proprio per la somiglianza, il colchico, o croco, è chiamato 'arsenico vegetale'.
I coniugi Agodi erano molto conosciuti sia a Cona, dove avevano abitato a lungo, che a Villa del Bosco, frazione di Correzzola, la località padovana dove si erano trasferiti. Ad essere stupito e colpito per l'accaduto è per primo il sindaco di Cona, Alberto Panfilio. «Il funerale del marito era stato fatto proprio qui da noi - racconta - e i suoi resti erano già stati tumulati in cimitero». Il primo cittadino li descrive come una coppia che da quando era andata in pensione si dedicava ai viaggi, alle cene in compagnia e all'attività di volontariato per la pro loco locale. «Ora ci piace pensare - scrivono gli amici nella pagina Facebook della pro loco di Conetta - che siate nuovamente assieme e Giuseppe con la sua voce possente dica... 'Ti aspettavo Lorenza, c'è ancora tanta strada da percorrere assiemè. Al figlio Matteo la nostra vicinanza. Il nostro è un intimo dolore. Oltre le parole». Leggi l'articolo completo su
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