Per i giudici è «degno di nota» il fatto che Riina asserisca che «non si piegherà e non si pentirà mai». E «altrettanto significativo» è un passaggio durante il quale i coniugi «giungono ad affermare che i collaboratori di giustizia vengono pagati per dire il falso».
Di seguito è riportata la trascrizione del dialogo. Riina: 'sono stato io... non è che siamo! Facciamo finta che eravamo insieme... non e che non lo sanno!... Lo sanno che eravamo sempre qua con questo direttore! Io non ho fatto niente e non so niente e quello... Brusca...' Bagarella: 'ma tu lo sai che quelli prendono soldi quando dicono queste cose?' Riina: 'certò Bagarella: «e allora... più se ne inventano e più sono pagatìRiina: 'hanno... esatto...' Bagarella: 'Non è che è gratis quando lui dice queste cose che non esistono e perciò! Eh perciò ci vivono tutti! È così'.
RESTA DETENUTO IN CARCEERE AL 41BIS Il tribunale di sorveglianza di Bologna ha rigettato la richiesta di differimento pena o, in subordine, di detenzione domiciliare presentata dai legali del boss Totò Riina. I giudici hanno riunito due procedimenti, decidendoli insieme. Riina quindi resta detenuto al 41bis nel reparto riservato ai carcerati dell'ospedale di Parma. Alla richiesta dei legali, motivata da ragioni di salute del boss, si è opposto il pg di Bologna Ignazio De Francisci.
«Totò Riina rimane in ospedale ma è una ordinanza ampiamente ricorribile, e come tale sarà oggetto di ricorso». Lo dichiara il legale di Toto Riina, avvocato Luca Cianfaroni.
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