Riccardo, malato terminale, sposa la sua Chiara in ospedale e muore dopo poche ore

La coppia, insieme dal 1994, aveva programmato di sposarsi il 15 giugno, ma la malattia ha precipitato i piani di Riky, portandolo a decidere di anticipare le nozze

Riccardo, malato terminale, sposa la sua Chiara in ospedale e muore dopo poche ore

Il cuore di Ricardo "Ricky" Lorenzoni ha retto il tempo necessario a permettergli di coronare il suo desiderio più grande, sposare la sua amata "Chiara", Giovanna Cerchier. Dopo qualche ora, nella stessa stanza dell'ospedale di San Donà di Piave in cui i due si sono giurati amore eterno, ha smesso di battere per sempre. L'ex gestore di locali noti tra Jesolo ed Eraclea e ultimamente del "Vecchie Maniere" a San Donà di Piave aveva 59 anni.

Il matrimonio in ospedale

La coppia, insieme dal 1994, aveva programmato di sposarsi il 15 giugno, ma la malattia ha precipitato i piani di Riky, portandolo a decidere di anticipare le nozze. «Era una cosa cui aveva pensato già lo scorso anno – ricorda la moglie al Gazzettino – ed era il suo primo obiettivo dopo avere smesso di lavorare». Il matrimonio è stato celebrato dal sindaco di San Donà di Piave, Alberto Teso, che, assieme al segretario generale Davide Vitelli, ha reso possibile questo momento straordinario alle 18 di un pomeriggio di giovedì. Alla cerimonia hanno assistito quattro testimoni, rispettando le norme previste per questi casi. Il sindaco ha descritto l'evento come «estremamente toccante» e una dimostrazione di «quanto possano essere forti la forza d'animo e l'amore».

Il guerriero

Chiara ha parlato del marito con parole commoventi: «Forse è una parola abusata in questi giorni, ma lui era veramente un guerriero, nel vero senso del termine, perché da quando si è ammalato non ha mai deposto le armi». Lei stessa, nei momenti di maggiore fragilità, ha trovato in lui un sostegno incrollabile. «Si è lasciato coccolare, si è lasciato fare quello che, dal punto di vista umano, come compagna e come moglie, ma anche come professionista, potevo fare».

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